FRANTUMAZIONE INERTI

 

L’attività di frantumazione e vagliatura degli inerti è conseguente all’attività principale di demolizione, si tratta infatti di separare gli elementi riutilizzabili da elementi non riutilizzabili. Una volta avvenuta questa prima separazione, ciascuna tipologia di materiale viene destinata al reimpiego. In particolare, il materiale inerte proveniente da rifiuti di costruzione e demolizione (cd. C&D) contengono tipicamente grandi percentuali di materiale lapideo inerte e piccole quantità di altri materiali.

Ad esempio laterizi, murature, frammenti di conglomerati cementizi anche armati, rivestimenti e prodotti ceramici, scarti dell’industria di prefabbricazione di manufatti in calcestruzzo anche armato, frammenti di sovrastrutture stradali o ferroviarie, conglomerati bituminosi fresati a freddo, intonaci, allettamenti, ecc. che se separati e lavorati in modo appropriato, possono dare origine ad aggregati con buone prestazioni fisiche e meccaniche. In funzione della loro qualità, possono essere applicati per la costruzione di elementi strutturali o non strutturali, in conformità con le vigenti Normative (EN 206-2013 e DM 14/01/2008) come ad esempio lavori di nuova costruzione e di manutenzione del corpo stradale (rilevato e sovrastruttura); – interventi di realizzazione e manutenzione di opere strutturali edili in generale (riempimenti per la realizzazione di opere geotecniche di stabilizzazione e consolidamenti di versanti, consolidamenti di terreni, strati di fondazione, realizzazione di piazzali civili ed industriali, ecc.); – recuperi ambientali (riempimenti, rimodellamenti, contenimenti e difesa del territorio).

Il riutilizzo dei rifiuti da C&D come aggregati riciclati comporta notevoli guadagni dal punto di vista ambientale: limita la quantità di materiale in ingresso nelle esistenti discariche per rifiuti inerti e, al contempo, riduce l’utilizzo di risorse non rinnovabili (quali per l’appunto gli inerti naturali). Inoltre, i trattamenti volti al riciclo sono meno impattanti rispetto quelli per la lavorazione degli inerti naturali.
Per ottenere un prodotto di qualità la nostra società si è dotata di un apposito impianto di recupero allo scopo autorizzato ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). L’impianto nel suo insieme è in grado di separare i materiali non inerti e le frazioni leggere per poi procedere alla frantumazione e vagliatura degli inerti per l’ottenimento delle Materie prime seconde (MPS) reimpiegabili come materiale uguale a quello d’origine ma con diversa funzione e forma. Il materiale così trasformato, cessa quindi di essere un rifiuto e diventano prodotti da costruzione.

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